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Viagrande

Le origini di Viagrande sono descritti nel 1875 da Salvatore Mirone, si vuole che avesse preso il nome dalla antica via che conduceva a Messina, via spaziosa che partiva da Catania. Le prime notizie certe si hanno nel 1124 quando vi erano solo due borgate ( Villalori e Vilardi, ora conosciute come Viscalori e Velardi). Nonostante l’eruzione del 1408 il paese continuò a svilupparsi, da Viagrande passavano due importanti strade: una che collegava Catania a Messina

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Riposto

Riposto, porto dell'Etna

Il nome Riposto, secondo accurati studi storici, deriva dalla vocazione commerciale della zona, che aveva fatto sorgere un luogo attrezzato quale deposito (per "riporre") per le merci da spedire via mare. La storia di Riposto ha avuto nel suo rapporto con il mare il principale fattore di sviluppo, anche se, dal punto di vista demografico, le sue fortune furono legate alla nascita

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Acitrezza

La fondazione di Acitrezza si deve al Principe di Campofiorito, Don Stefano della Casa Reggio, inviato lì a causa dell'eruzione dell'Etna del 1669, durante la sua permanenza s'invaghì della splendida contrada, che si estendeva dai mitici scogli dei ciclopi fino al bosco di Aci, e decise di acquistarla. Acitrezza è un centro peschereccio in provincia di Catania, noto per il famoso romanzo I Malavoglia, scritto da Giovanni Verga, patrono laico del paese, che narra la storia di una famiglia di pescatori che vive e lavora ad Aci

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Motta Camastra

Il casale di Camastra risulta esistere già dalla fine del 1100 e fu per la prima volta feudo di Carlo D'Angiò nel 1267. L'intero abitato, che domina e sovrasta la Valle Alcantara, costituisce uno dei più caratteristici borghi medievali della zona, con vicoli stretti e abitazioni addossate una all'altra, situate su un costone di pietra arenaria a 450 m. s.l.m. Nel maggio del 1782, Motta Camastra, abitanti compresi, veniva miseramente venduta all'asta per 26.409 once per via dei debiti del principe di Scordia Ercole Branciforte.

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